Spinta dalla curiosità ho visto un film.
Non mi ha lasciata per nulla delusa nelle aspettative, ma anzi,
concorde con le impressioni ed i giudizi positivi che da altri avevo ascoltato.
Mi piacciono i film che ti lasciano degli spunti di riflessione
e che sono capaci di accendere i pensieri. Quelli che sanno tornarti alla mente
quando non te lo immagini, quando ti ritrovi spettatore di teatrini improvvisi
o ancor di più, attore protagonista di una sceneggiatura non scritta.
Sarà perché mi capita spesso di essere colta alla sprovvista da dramma-teatrini
quotidiani, e di dover improvvisare una certa “carognaggine” per scavalcare le
durezze della concreta realtà, ma io a questa storia che viene raccontata in “Quasi
Amici”, c’ho ripensato.
Ed alla fine di questi pensieri in libertà, ne ho cavato fuori
uno finale che li contiene un po’ tutti.
Io penso che di “garanzia di riuscita” nessuna può averne.
Per ogni vita, forse è questione di casualità o fatalità e certamente,
romanzandoci su, le cose appaiono più semplici di come possono realmente
essere.
Ma ognuno di noi ha il suo “piede giusto” e, quello, scegliamo
noi se poggiarlo per primo appena svegli.
È forse è proprio questo piede che fa la differenza.
A seconda
che quel piede sia quello giusto oppure no siamo in grado di decidere, ogni mattina,
se la vita che ci è toccata, sia il caso di ballarla o se, invece, volgiamo restare
inermi senza nemmeno lasciarci cullare dalle note di sottofondo.
Buona settimana
e
dolce serata
Maria
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