Ciambellone al cioccolato e caffè |
“Che tipo è?”
“Mah.. un tipo. Un tipo normale.”
Normalità. Chi la vuole e a chi proprio gli va stretta.
Difficile definirla, impossibile uniformarla.
La normalità è un abito fatto su misura. Ti cade a pennello solo
quando c’hai un sarto di fiducia che conosce le linee del tuo corpo e su quelle
millimetriche misure ricalca il contorno perfetto.
Così quell’abito ti sfila,
ti fa sentire bello, più bello forse. Ma quella normalità è tua, non puoi
cederla o affittarla a terzi. C’è una clausola contrattuale che lo impone.
La normalità per molti è uno stile di vita, il susseguirsi degli
impegni settimanali che fan presto a sdoppiarsi in abitudini e consuetudini. Il lavoro dal lunedì al
venerdì, le lezioni in palestra, la birretta con gli amici del venerdì, le
uscite e/o le gite fuori porta con la
famigliola nel week end per chi la ha. Poi tutto, normalmente, ricomincia.
La normalità per molti è nelle idee, nelle convinzioni, nelle motivazioni.
Per alcuni si è normali nell’aspetto, nell’intelletto, nei valori.
Per altri non è proprio normale parlare di normalità.
E a me di
dargli torto non mi viene.
Anormale è che a dieci anni si preferisca il nintendo e la play
station alla bicicletta, allo skateboard e alle case sugli alberi.
Anormale è non fare la raccolta differenziata, sporcare il bello
che abbiamo, quel bello di tutti. Il bello nostro.
Anormale è che a trent’anni non si voglia, non si riesca e non
si possa costruire il proprio futuro su solide basi.
Anormale è che su troppe strisce di terra nel mondo si muoia
ancora per le bombe, per i mitra e l’odio tramandato.
Anormale è non sognare più, non sperare che le cose possano
cambiare anche grazie a noi.
Anormale è un padre o una madre che non t’abbraccia, che non ti
sostiene se cadi.
Anormale è che per divertirti pensi sia necessario bere, o
ingoiare miracoli.
Anormale è non far più l'amore con chi dormi affianco pensando sia normale dopo tutti quegli anni assieme.
Anormale è pretendere che gli altri non sbaglino.
Anormale è pensare che chi ha meno valga di meno.
Normale è tutto il contrario ci ciò che penso anormale.
Ciambellone al cioccolato e caffè
Ingredienti:
150 g di farina,
80 g di maizena,
140 g di zucchero,
4 uova,
90 g di burro,
1 bustina di lievito per dolci,
30 g di cioccolato amaro in polvere,
2 tazzine di caffè ristretto,
1 tazzina di liquore al cioccolato home made,
latte qb.
Procedimento:
Montare le uova. Una volta spumose, aggiungere lo zucchero e
mescolare con un mestolo di legno dal basso verso l’alto. Sempre continuando a
mescolare aggiungere la farina, la maizena e il cacao amaro setacciati. Alternare
a questi ingredienti in polvere il burro fuso ed il caffè. Infine unire il
liquore al cioccolato e la bustina di lievito. Verificare la consistenza dell’impasto.
Se necessario aggiungere poco latte.
Imburrare e infarinare uno stampo per ciambellone e versare il
composto.
Infornare a 150 °C per 30 minuti circa. Fare la prova dello
stecchino prima si sfornare.
Lasciar raffreddare. Rovesciare lo stampo e spolverizzare di
zucchero a velo.
Maria
ma quanto è buono questo ciambellone, da provare assolutamente! Un abbraccio SILVIA
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