La fava è una leguminosa appartenente alla famiglia delle Vicieae.
Le tre diverse varietà (Vicia faba
maior, Vicia faba minore e Vicia faba equina) si differenziano per la dimensione
dei semi.
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I baccelli di fava possono essere consumati sia freschi , sia secchi.
Le fave essiccate, naturalmente possono essere conservate più a
lungo e vengono utilizzate, una volta decorticate, per la preparazione di una
purea che rappresenta, nella mia regione, un cult della cucina tipica e
tradizionale.
La purea di fave, viene solitamente accompagnata con le cicorie,
ma diversi sono gli accostamenti che vengono proposti.
Oltre al variare la tipologia di verdure con il quale
associarle, in alcuni casi vengono arricchite con crostini di pane, con riso
lesso ed anche uva bianca!
Di certo, costituiscono un piatto unico, ricco di proprietà
nutritive in quanto abbondanti di proteine, carboidrati, vitamine, fibre, ferro,
potassio, magnesio e selenio.
Questo cibo fa da cornice alla mia infanzia.
Evoca nei miei pensieri la campagna, il palcoscenico delle mie estati trascorse
a casa degli zii.
Mi ricorda le levatacce all’alba, l’odore di caffè che
accoglieva le donne e che dava inizio alla loro giornata di focoso lavoro.
Questa piatto mi fa pensare alla mia famiglia, ai miei nonni che
nella campagna ci sono nati e che hanno insegnato ai miei genitori e di ritorno
a noi, ad amarla.
Prima di giungere alla purea, ce ne vuol di strada!
È un girotondo di fasi, scandite dai mesi, dal sole e dal colore
prima verde, poi bruno della terra.
I baccelli seccano alla pianta stessa, col sole dei primi di
giugno e, una volta raccolti, si procede alla battitura a mano per poterli
aprire e raccoglierne i semi. Questi vengono selezionati a mano per eliminare
le impurità, e infine decorticati e conservati in contenitori di vetro asciutti
e chiusi, per poi poter essere utilizzati durante l’inverno.
Ma veniamo alla preparazione!
Ingredienti:
1 kg di fave,
500 g di patate,
sale q.b.,
olio d’oliva q.b.
Procedimento:
Dopo averle lavate , lasciare le fave a mollo per circa tre ore in
acqua fresca.
Intanto pulire, lavare e tagliare in pezzi le patate.
In una pentola a bordi alti mettere questi due ingredienti e
aggiungere dell’acqua, fino a ricoprirli completamente.
Portare ad ebollizione e, di tanto in tanto, girare. Quando si
formerà un po’ di schiuma avere la cura di eliminarla.
Raggiunta l’ebollizione, abbassare la fiamma, aggiungere il sale
e completare la cottura fino a quando il
composto non apparirà denso, seppur ancora grumoso.
Per ovviare a questo, dopo aver tolto la purea dal fuoco, è
possibile renderla più liscia e setosa passandola utilizzando un passaverdure
manuale.
Infine, mescolando per bene, aggiungere olio d’oliva quanto basta,
e servire.
Il nostro accompagnamento di oggi ha visto contrapposte le
classiche cicorie lessate a delle bietole cotte nel medesimo modo.
Nella foto sono riportate solo le bietole, che io amo amalgamare
alla purea in modo che i due sapori si leghino assieme e ne siano entrambi
intensificati.
Oggi vi ho regalato un pezzo della mia Puglia, il suo sapore
agreste e la bellezza dei suoi contrastati colori.
Venite a scoprirla, a mangiarla.. ma preparatevi a portarvela
nel cuore, perché non la dimenticherete facilmente!
Alla prossima
Maria
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