mercoledì 25 settembre 2013

Torta alle pesche e marmellata di lamponi per il primo anno di Dolci Pillole Per Il Palato!


Settembre è il mese in cui la mente si sgranchisce!
È il mese in cui, carichi e rinvigoriti dalla parentesi estiva, iniziamo a far smuovere gli ingranaggi dei pensieri.
A settembre è come se una gomma immaginaria cancellasse via dai ricordi i pomeriggi oziosi trascorsi a dondolare sull’amaca, le nottate a passeggiare, i drink sorseggiati tra le chiacchiere, i soli visti scivolare oltre l’orizzonte marino.
Quanto è bella l’estate! Così tanto mi piace l’estate, 
così tanto mi piace vederla rifilarsi nell’angolo delle cose passate, quell’angolo di mente nel quale mi rifugio quando affogo di nostalgia.


Così settembre l’ho sempre amato. L’ho sempre aspettato.
Da piccola, quando non vedevo l’ora di tornare sui banchi verdi della scuola, quando convincevo mia madre a far la scorta di pennarelli, matitoni e quaderni ancor prima di sapere la data esatta dell’apertura dei cancelli della mia Padre Bronte. Da grande, quando questo mese ha iniziato a rappresentare la pole position dei miei buoni propositi, degli obiettivi da rincorrere, da acciuffare!

In tanti diversi settembre ho deciso, ho cominciato, ho pensato di fare parecchie e nuove cose.

A settembre dello scorso hanno ho postato per la prima volta un post su questo blog.
Dolci Pillole Per Il Palato è nato in un settembre come gli altri, ma diverso da tutti gli altri.
Ed è nato come un gioco e per gioco.
Avevo tra le mani solo una scarsa carrellata di immagini di torte che nel corso del tempo avevo preparato per qualche amico speciale e tanti appunti di ricette provate, modificate, votate e messe da parte per poi poterle tirare fuori all’occorrenza.
Non avevo molte cose con me, se non una valigia zeppa di entusiasmo.
Avevo concepito questo spazio come una ragnatela di nastri colorati, che allacciasse i tanti lembi della mia vita e costruisse con essi una trama. Volevo che Dolci Pillole Per Il Palato racchiudesse le mie passioni: quella per la cucina, quella per lo scrivere e il raccontare, quella per la creatività e il “fatto a mano”. Digitando ricette volevo narrare episodi, parlare di affetti e di ricordi, oltre all’amore per la buona tavola e la cucina semplice.
E così ho iniziato a postare, fotografare, scrivere e spesso a cancellare e ripostare.
E anche se qualche cosa lascia un po’ a desiderare e, forse, farà rabbrividire i foodblogger di mestiere, io questo spazio lo adoro.

In un anno non ho corso per arrivare a raggiungere un podio, ho corso per imparare, per scoprire accostamenti, per allenare il gusto, per imparare ad avere la flessibilità di assaggiare (che per molto tempo non mi è appartenuta).
Ho “sbrilluccicato” gli occhi davanti a foto magnifiche scattate da amanti e divulgatori del buon cibo, ho trattenuto l’acquolina leggendo ricette appetitose, ho provato a rifarle confidando nel risultato, ho cestinato gli errori, ho sperato di migliorare col tempo.
Ho capito che foodblogger ci si improvvisa solo nei primissimi passi. Ho imparato che questo “status” non è per tutti e da tutti e,  certamente, nemmeno mio. Perché se è vero che la passione è la prima arma per essere un blogger, questa va presto insaporita con una doppia dose d’impegno, un filo di pazienza e con tanta conoscenza e studio. Perché se non conosci non puoi scrivere, o meglio, puoi anche farlo, ma sarà come scrivere di aria fritta.
Ho capito che un foodblogger deve essere una sorta di ispettore Gadget del cibo, deve avere il palato curioso; il cibo deve andare a cercarlo e a scoprirlo. Deve proporlo e saperlo proporre. 

In un anno ho ricevuto piccole e modestissime soddisfazioni personali, cominciando dai tanti vicini che mi hanno inorgoglita e incoraggiata con un complimento, ai lontani che con un gesto telematico mi hanno inviato un sorriso di approvazione e simpatia.
Ogni “mi piace”, ogni follower, ogni commento sul blog mi ha fatto bene; sono stati come pillole di entusiasmo ed energia, che si sa, non hanno controindicazioni ed effetti collaterali ma solo qualità terapeutiche.

E così, ora che son passati dodici mesi dal primo post, ho deciso di fare un piccolo restauro!
Dolci Pillole Per Il Palato cambia faccia e non per snaturarsi, quanto per spolverarsi!
Ho deciso di ritinteggiarne i colori, riorganizzarne gli spazi senza stravolgimenti, senza abbattimenti, perché questo angolo è un po’ come me.. fatto di sfumature.

Per l’occasione ho ideato una nuova ricetta (non poteva certo mancare!).
È una torta semplice fatta di pesche, gli ultimi frutti rimasti di un’estate ormai scolorita.



Torta di pesche e marmellata di lamponi

Ingredienti:
3 uova,
200 g di farina,
100 g di maizena,
270 g di zucchero,
125 g di yogurt naturale o alla vaniglia,
100 g di burro morbido,
latte qb,
1 bustina di lievito,
5 pesche non troppo grandi,
marmellata di lamponi (con poco zucchero)

Procedimento:

Montare le uova abbondantemente (è preferibile che siano a temperatura ambiente e non fresche di frigo). 
Quando sono belle rigonfie, continuando a montare, unire lo zucchero.
A mano a mano unire gli altri ingredienti: la farina, la maizena e il lievito setacciati, alternando con il latte e il burro morbido.
Dopo averle lavate e sbucciate, tagliare 3 pesche in pezzi molto piccoli e aggiungerle all’impasto. 
Amalgamare il tutto con un mestolo di legno e per ultimo unire lo yogurt. 
Mescolare e versare in una teglia da 24 cm di diametro già imburrata e foderata con la carta da forno.
Aiutandosi con una forchetta, far cadere delle “gocce” di marmellata sulla superficie e poi, con la stessa forchetta, cercare di stenderle (non è necessario essere precisi, la marmellata andrà giù nel corso della cottura!).
Con le due pesche rimaste, tagliare degli spicchi sottili e adagiarli sulla superficie delicatamente.
Cuocere in forno per 50 minuti a 180 °C.

Come potete vedere dalle foto, le pesche e la marmellata, scivolano sul fondo (ecco perché conviene foderare la teglia con la carta da forno).
Spolverizzare con dello zucchero a velo.
Un consiglio che vi do è quello di usare una marmellata non troppo zuccherata perché altrimenti potrebbe risultare troppo dolce!

Grazie per aver condiviso con me questo giorno particolare e grazie a voi che mi seguite e simpatizzate per me!


Maria


2 commenti:

  1. Capisco benissimo cosa provi ;D
    Buon blogcompleanno cara!

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    1. Grazie Annamaria, sono davvero contenta che tu sia passata a leggere il mio comple-post! grazie ;-*

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