domenica 20 gennaio 2013

Farro ai frutti di mare!




Adoro i cereali!
Mi piace il gusto grezzo del farro.
La prima volta che l’ho assaggiato in associazione alle cozze è stato a pranzo da un amico e da allora l’ho provato a combinare con diversi ingredienti.
Il farro è una qualità di grano coltivato già in epoche lontanissime e importato in Italia dalla Grecia. Appartiene alla famiglia delle graminacee ed ha un chicco duro ed il suo colore può variare dal giallino al marroncino. In Italia ne abbiamo tre varietà (comune, medio, grande). È ricco di fosforo, potassio e magnesio ed anche Vitamina A, B2 e B3 ed amminoacidi. Consumato allo stato integrale è ottimo alleato contro i problemi dell’apparato digerente, come gastriti e tumori. Possiede proprietà lassative ed aiuta a prevenire tumori dell’apparato intestinale.
Povero di grassi è consigliato nelle diete dimagranti perché sazie e non fa ingrassare.
Questa è la ricetta del farro ai frutti di mare il cui condimento è cavallo di battaglia di mamma Lucia che me lo ha insegnato :-) !

Ingredienti:
olio evo,
aglio,
prezzemolo,
vino bianco,
passata di pomodoro oppure pomodori pelati in pezzi,
cozze,
vongole,
gamberetti,
seppioline,
farro.

Ed ora, qualche consiglio a riguardo dei frutti di mare che ho utilizzato per questo piatto!

SEPPIA:
Quando si acquista la seppia, è bene controllare che abbia un colore iridescente, non abbia macchie particolari sul corpo ed abbia un buon odore di mare. Gli occhi devono essere ancora di un nero lucente. 
Un altro accorgimento per valutarne la freschezza è quello di osservarne l'inchiostro: se questo è rappreso, significa che è stata congelata.
Per preparare la seppia è necessario asportare l'osso interno, spingendo la sacca con i pollici ed anche gli occhi, il becco e le due sacche la gialla (nella femmina( e la nera.
Se le seppie sono di grandi dimensioni, è bene eliminare anche la pelle ed è anche consigliato battere le carni con il batticarne, per renderla più tenera. Tutte queste operazioni non sono necessarie per preparare seppie particolarmente piccole come quelle usate per questa ricetta.

GAMBERETTI:
I gamberetti possono essere cucinati sia con la corazza che senza, a seconda della ricetta. In ogni caso, è opportuno lavarli sotto l'acqua corrente e incidere la schiena con un coltellino per eliminare il filamento nero.
Per capire se si tratta di gamberetti freschi bisogna osservare la corazza, che deve presentarsi priva di macchie. Inoltre,  si stacca troppo facilmente dalla carne, è segno che il gamberetto non è fresco. Infine, l'odore, deve essere delicato.

COZZE:
Molluschi molto diffusi nella mia regione, le cozze sono protagoniste di numerose ricette.
Per testare la freschezza delle cozze, possiamo immergerle acqua per qualche ora: eliminare quindi quelle socchiuse o addirittura aperte, poichè solo le valve ben serrate garantiscono freschezza.
Si lavano sotto l'acqua corrente, raschiando energicamente la superficie esterna e togliendo eventuali incrostazioni.
È necessario togliere il bisso (filamento proteico con il quale si aggrappano agli scogli), strappandolo con l'aiuto di un coltello. Possono essere aperte a mano oppure è possibile scottarle in una padella ampia finché le valve non si schiudono. Se dopo qualche minuto la conchiglia fosse ancora chiusa, è preferibile scartare il mollusco.

VONGOLE:
È bene mettere  a mollo le vongole in acqua salata (con sale grosso) per un tempo minimo di 2 ore: attraverso questo procedimento , le vongole si spurgheranno.
Poi bisogna  risciacquarle in acqua corrente, strofinandole.
Per aprirle il metodo più semplice è scottarle in una padella calda per qualche minuto, finchè le valve non si schiudono. Per evitare di perderne il sapore è preferibile aprire i molluschi con un coltellino. In tal modo avremo anche la possibilità di conservare il liquido che contengono e di utilizzarlo, una volta filtrato, per aggiungerlo alla cottura per accentuarne l'aroma.

Procedimento:

Lavare e pulire a mano le cozze, ricordandosi di conservare il liquido contenuto al loro interno, il quale verrà filtrato e poi aggiunto alla cottura.
Allo stesso modo pulire e lavare le vongole, i gamberetti (a cui bisogna togliere anche il carpace ed il filo intestinale) e le seppioline.
Far dorare l’aglio nell’olio evo e poi soffriggere i frutti di mare cominciando dalle cozze (senza la conchiglia che è più difficile da pulire per bene), i gamberetti e le seppioline tagliate a pezzetti.
Innaffiare con del vino bianco e far evaporare. Aggiungere il pomodoro (a seconda del gradimento si può usare del passato oppure dei pelati in pezzettini) ed infine le vongole aperte con tutta la conchiglia.
Continuare la cottura e aggiungere il liquido filtrato contenuto nelle cozze.
Nel frattempo far bollire l’acqua e lessare il farro per soli 8 minuti.
Scolarlo, ed ultimare la cottura nel condimento per intensificarne il sapore e permettere un maggiore mescolamento degli ingredienti. Questa seconda fase di cottura dura circa 7-8 minuti altri.
Verificare la salatura.
Una volta cotto, impiattare e spolverare con del prezzemolo tritato.
Io adoro aggiungere anche un pizzico di peperoncino, ma la scelta dipende dai gusti personali!

Buona domenica!
Maria

sabato 19 gennaio 2013

Crostata Rocher!



Ci sono persone dalla scorza dura.
E poi ci sono persone la cui scorza mi piace definirla croccante, invece che dura!
Con questo dolce abbiamo festeggiato il ritorno di un amico partito per una breve “trasferta”, la vittoria di una battaglia raggiunta con coraggio, caparbietà, tanta speranza e voglia di farcela.

Ho imparato a mie spese che ognuno di noi possiede delle armi di difesa.
C‘è chi sdrammatizza, chi drammatizza, chi ride e chi piange, c’è chi abbaia e chi morde.
Quando “l’avversario” non lo si conosce, ci si difende e ci si maschera come meglio si può! 
Ma quando si da modo alle barriere di cadere, agli occhi di guardare oltre le apparenze, anche la scorza più dura può risultarci croccante e piacevole da assaporare!


La crostata Rocher consiste in una  pasta frolla agli amaretti (ricetta),












farcita con uno strato di crema pasticcera (ricetta)













e da un altro di crema Rocher.













Ingredienti Crema Rocher:
400 g di Nutella,
200 ml di panna montata,
100 g nocciole in granella,
90 g di wafer al cacao.


Un dolce ideale per ricaricarsi!

Alla prossima,
Maria

martedì 15 gennaio 2013

Panettone in crosta!


L’epifania tutte le feste si porta via!

Quanti di voi, nonostante le feste natalizie siano ormai trascorse, hanno ancora del panettone da consumare??
Ecco, oggi posto una ricetta che prevede come ingrediente speciale proprio il Panettone. Che sia un mandorlato o un Panettone classico con l’uvetta ed i canditi o con il cioccolato, potrete utilizzarlo in questo modo per godere del suo sapore ancora una volta, ma in una veste speciale!

Il dolce si compone essenzialmente di una pasta frolla agli amaretti e di un ripieno cremoso fatto di Panettone, marmellata e cioccolata in pezzi.
Ha un gusto intenso, che mal si addice a chi non ama il sapore del Panettone. Infatti, questo sapore resta ben distinguibile nonostante sia amalgamato alla marmellata ed al cioccolato.

Eccovi la ricetta!
Ingredienti per la frolla agli amaretti:

300 g di farina,
2 uova,
110 g di zucchero,
150 g di burro,
100 g di amaretti sbriciolati,
vanillina,
1 cucchiaino di lievito per dolci.

Impastare tutti gli ingredienti sulla spianatoia. Ottenuto il composto lasciarlo riposare per 30 minuti in frigo. 


Successivamente, stendere con un mattarello una sfoglia dallo spessore di circa 0.5 cm.


Sempre utilizzando il mattarello, foderare una teglia già imburrata e infarinata. Bucherellare con una forchetta e Procedere stendendo al suo interno uno strato sottile di marmellata. Io ho utilizzato quella alla melacotogna.


Preparare l’impasto al Panettone.

Ingredienti per l’impasto al Panettone:

2 fette di Panettone a pezzetti,
100 ml di panna (potete sia utilizzare quella fresca, sia la panna da cucina),
50 g di cioccolato fondente oppure al latte sciolto a bagno maria,
50 g di cioccolato in pezzetti.

Tagliere a pezzi il Panettone e lavorarlo con le mani in modo da ammorbidirlo. Aggiungere il cioccolato in pezzi.


Poi aggiungervi il cioccolato sciolto a bagno maria e la panna ed amalgamare il tutto fino ad ottenere un composto omogeneo.



Stendere il composto al Panettone sullo strato di marmellata.
Spennellare con un ultimo strato di marmellata e ultimare la composizione del dolce con le strisce di pasta frolla rimanente.


Infornare a 180 °C per circa 40 minuti!


Servire una volta raffreddata.
Volendo si può spolverizzare la superficie con dello zucchero a velo!

Ecco il dettaglio di una porzione:




Alla prossima dolcezza!
Maria :-)
  

lunedì 14 gennaio 2013

Pasta frolla agli amaretti!



Ingredienti:
300 g di farina,
110 g di zucchero,
150 g di burro morbido,
100 g di amaretti sbriciolati,
2 uova,
1 cucchiaino di lievito per dolci,
1 bustina di vanillina.

Su una spianatoia impastare tutti gli ingredienti. 
Ottenuto il composto bisogna lasciarlo riposare in frigo per almeno 30 minuti. In questo modo, grazie al raffreddamento del burro contenuto nell’impasto, sarà più semplice lavorare e stendere la nostra pasta frolla. 

Prima di stenderla utilizzando il mattarello, ricordarsi di spolverizzare la spianatoia con della farina per evitare che si appiccichi.
È possibile utilizzare questo impasto per fare delle crostate. Il sapore degli amaretti non è predominante, ma, invece, molto delicato.
Tuttavia, se non si gradisce, è possibile evitare di utilizzarli. In questo modo otterremo una classica pasta frolla.

Dopo aver foderato una teglia precedentemente imburrata e infarinata, la cottura (180°C per circa 35-40 minuti, a seconda dello spessore e della presenza o meno di farcia) potrà avvenire sia con il dolce completo di farcia, sia “vuoto”. In questo secondo caso, otterremo solo una base che potrà essere successivamente guarnita con una crema fredda.


Per fare questo, prima di infornare, bisogna ricoprire l’interno con un foglio di carta forno su cui bisogna adagiare dei fagioli. 
In questo modo la base non si gonfierà a causa del peso dei fagioli.
Per gli ultimi 10 minuti di cottura, è necessario rimuovere la carta forno ed i fagioli in modo tale da permettere la doratura completa della frolla.

sabato 5 gennaio 2013

Cuori golosi della Befana!





Alla Befana ci sono affezionata!
Sarà perché Babbo Natale mi è sempre sembrato un personaggio un po’ irreale e troppo artificioso,  o invece, sarà perché la Befana mi ha sempre dato l’idea di una nonnina tutt’altro che cattiva.
Una di quelle nonnine che ti trattano in malo modo davanti a mamma e papà, ma ti riempirebbero di baci e che non lo fanno solo per non cedere alla tentazione ed incappare nel rischio di apparire come la causa dei mille vizi dei nipoti.
Sarà perché, io, di nonnina ne ho avuta una speciale.
Sarà perché sono particolarmente attratta dalle figure femminili, specie quando sono, non uno sfondo, ma la copertina di un album di famiglia.
Sarà perché ho una mamma-befana che amo profondamente.
Tanti motivi, che mi portano a subire il fascino di questa figura a tratti misteriosa, a tratti smascheratamente docile.

Ed è per questo che, quando un bel po’ d’anni fa, qualcuno mi ha fatto cadere il mito della nonnina sulla scopa, un po’ ci son rimasta.
Insomma, un omone vestito di rosso, dalla barba lunga, con una schiera di renne al seguito,  sarebbe stato difficile da incontrare o cogliere sul luogo del misfatto! Una nonnina dal viso rugoso, col fazzoletto sul capo per coprire la chioma grigiastra, invece, forse l’avrei anche potuta beccare.
Eppure no.. non esiste nemmeno lei!

A volte mi domando perché fin da piccoli per farci essere contenti ci raccontano un sacco di balle! Mah.. Forse perché la realtà in cui ci collochiamo è davvero poco fantasiosa, troppo poco all’altezza di bambino, poco propensa a raccogliere i lievitanti sogni puerili!

Ebbene, io alla Befana ci voglio credere ancora!
Voglio pensarla come un’allegra pasticcera, che dalla prima notte dell’anno nuovo si rinchiude nella sua cucina e si mette all’opera per sfornare le migliori leccornie da portare a tutti i bimbi del mondo.
Bimbi vicini e lontani, bimbi sani e malati, bimbi simpatici e meno simpatici, bimbi educati e bimbi pestiferi, bimbi bianchi, neri o gialli, bimbi orfani e bimbi figli di qualcuno, bimbi borghesi e bimbi sottolocati.
E m’immagino la farina che svolazza di qua e di là, m’immagino la faccia di questa nonnina intinta di bianco, i capelli raccolti per non farli cadere nell’impasto odoroso di buono, odoroso d’arancia, di cannella, di limone e di cacao. La immagino a sfornare biscotti, ad intingerli di cioccolato fumante, ad aspettare che si asciughino e a confezionare calzini prelibati ricolmi di queste delizie.
La mia Befana, la immagino conoscere i nomi di tutti i bimbi del mondo. Immagino che con la sua calligrafia un po’ articolata e un po’ all’antica s’accinga a scrivere nome e cognome su milioni di biglietti colorati da appiccicare a ciascun calzino.

M’immagino che tra i tanti biglietti ce ne sia anche uno giallo su cui tu, mia Befana, abbia voluto scrivere proprio il mio nome.
M’immagino che domani quel calzino lo troverò appeso non al camino (perché, il chiodino non me l’hanno mai fatto piantare!) ma allo schienale di una sedia della mia cucina.
M’immagino di scoprirci non solo leccornie ma anche consigli, parole e ricordi affettuosi che portino nei miei pensieri quel sapore lontano di quando ero bambina, di quando a te ci credevo davvero.

Ed ora, che bambina non lo sono più e a pasticciare son diventata bravina anche io,  nonnina-befana, ti voglio fare una sorpresa.
Perché nella tua notte più lunga dell’anno, anche a te verrà un po’ di fame e forse anche un po’ di tristezza, perchè poi, questa notte tanto lunga non è, ed alla prossima, i bimbi del mondo forse a te non ci penseranno giù à più!
Ti lascio dei cuori golosi, per addolcire la tua notte stellata, per rimetterti in sesto così da  finire le ultime consegne che ti restano!

E soprattutto, te li lascio, perché tu possa ricordarti di me, nonnina-befana, ed ogni tanto di notte, possa tornare a trovarmi e a lasciare per me qualche consiglio qua a là, scritto con la tua calligrafia sghemba su pezzi di carta giallini!



Cuori Nutello-golosi per la Befana


Ingredienti

150 g di burro,
200 g di farina,
70 g di zucchero,
2 tuorli,
vanillina,
Nutella.

Preparazione:

Versate sulla spianatoia la farina, il burro tagliato a pezzetti, lo zucchero, i tuorli  la vanillina, e impastate gli  ingredienti fino ad ottenere un composto liscio ed omogeneo .
Formate con  l’impasto una palla,  avvolgetela nella pellicola trasparente e riponetela nel frigo per almeno mezz’ora.
Trascorsi i 30 minuti, prendete l’impasto e lavoratelo  ancora freddo. Formate una sfoglia e con un tagliapasta create dei cuori.
Poi formate un cordone di pasta e con esso cercate di creare il bordo di ogni cuore in modo che, dopo la cottura, potrete farcirli con la nutella!

Infornate i biscotti per 20 minuti a 200°.
Poi quando i bordi cominceranno a colorirsi leggermente, sfornateli e   una volta freddati, riempite l’incavo di ognuno di essi con la Nutella.

Buona Befana a tutti!
Alla prossima
Maria